Se avete dei figli nati tra il 1996 e il 2010, probabilmente vi siete trovati a chiedervi chi sono, cosa vogliono e come parlano i membri della Generazione Z.
Questa è la generazione che sta crescendo in un mondo sempre più digitale, globale e fluido, e che ha delle caratteristiche, delle aspirazioni e dei valori diversi da quelli delle generazioni precedenti.
Vi siete mai chiesti ad esempio cosa significa quando i vostri figli vi dicono “OK boomer” o “Cringe”? E quando dicono “hey quella è decisamente la mia crush…”.
Oppure, vi sentite spaesati di fronte alle loro passioni per i videogiochi, i social media e le serie TV? Vi chiedete come fare a comunicare con loro e a capire il loro mondo? Se la risposta è sì, allora questo articolo è per voi. Cercheremo di darvi alcune chiavi di lettura per capire meglio i vostri figli, partendo dal loro linguaggio, dalla loro passione per la tecnologia e dalle loro tendenze di moda e lifestyle.
Il linguaggio della Generazione Z.
I ragazzi della Generazione Z hanno un linguaggio ricco di espressioni, acronimi e anglicismi che spesso sfuggono ai genitori. Si tratta di un gergo che nasce dal web, dai social media, dalla musica, dai videogiochi e dalle culture diverse che li influenzano. Alcuni esempi sono:
Ok boomer: è la risposta sarcastica che danno quando vengono criticati o rimproverati da persone più anziane, considerate all’antica o fuori dal mondo.
Bae: sta per “Before Anyone Else” e indica una persona speciale, che viene prima di chiunque altro. Può essere usato per il partner, il migliore amico, un familiare o un idolo.
Blast: significa sconfiggere o zittire qualcuno in una discussione, con una frase secca o tagliente. Deriva dal mondo dei videogiochi e si usa spesso sul web.
Bufu: è l’acronimo di “By us fuck u” e indica un atteggiamento ribelle e anticonformista. È stato coniato dalla Dark Polo Gang, un gruppo rap italiano molto seguito dai giovani.
Pov: sta per “point of view” e indica il punto di vista di chi registra o guarda un video. Si usa spesso su TikTok, la piattaforma social più amata dalla Gen Z, per creare scenette o sfide divertenti.
Cringe: significa imbarazzante o ridicolo. Si usa per descrivere qualcosa o qualcuno che non piace o che fa vergognare.
Crush: indica un’infatuazione o un innamoramento. Si usa per parlare della persona che piace o che si vorrebbe conquistare. – Iconico: significa memorabile o eccezionale. Si usa per elogiare qualcosa o qualcuno che si ammira o che si ritiene unico.
Questi sono solo alcuni dei termini usati dai ragazzi della Gen Z, ma ce ne sono molti altri che cambiano e si aggiornano continuamente. Per tenersi al passo con il loro linguaggio, si può consultare il vocabolario minimo pubblicato dall’Accademia della Crusca, oppure seguire i loro profili social e interagire con loro.
La tecnologia e la Generazione Z.
I ragazzi della Gen Z sono nati e cresciuti in un’epoca in cui la tecnologia è onnipresente e in continua evoluzione. Sono abituati a usare dispositivi hi-tech, a navigare su internet, a comunicare attraverso le app e i social media, a informarsi e a intrattenersi con i contenuti digitali.
Sono nativi digitali, ma anche nativi dei dati, cioè consapevoli del valore e del potenziale dei dati che producono e consumano ogni giorno. Sono attratti dalle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, il quantum computing, la blockchain, il metaverso, e sanno come sfruttarle a loro vantaggio. Sono anche sensibili alle tematiche ambientali e sociali, e cercano di usare la tecnologia in modo responsabile ed etico.
La tecnologia è per i ragazzi della Generazione Z uno strumento di espressione, di apprendimento, di connessione e di divertimento. Alcune delle tecnologie a cui sono appassionati sono:
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