Come avviene la successione di padre in figlio? Ecco l’approfondimento spiegato passo dopo passo.
Esistono delle prassi procedurali da seguire molto precise, le quali sono racchiuse all’interno di un procedimento chiamato “successione legittima“. Prima di introdurre il passo specifico in cui si parla di padre e figlio, serve dunque un doveroso riepilogo.
In breve, la successione legittima di padre in figlio viene attuata in caso di difetto del testamento, oppure, nel caso in cui il testamento in questione non legittimi integralmente la quota astratta che l’ereditario dovrà ricevere. Se il testamento è mancante oppure non è totalmente regolare, allora questo procedimento scatta in automatico.
Successione legittima: i gradi di parentela.
Citando ciò che dice la legge in merito, la successione legittima entra in gioco nel momento in cui manca parzialmente o interamente la prova di un testamento. All’interno di questo procedimento ci sono dunque diversi beneficiari, che sono essenzialmente coniugi, discendenti, ascendenti e collaterali.
Credit: qimono (Pixabay)
C’è anche lo Stato, così come i gradi di parentela definiti a loro volta da una legge. La legge in questione fa parte del codice civile, e appartiene all’articolo 76, che suggerisce e definisce proprio i gradi di parentela coinvolti nella successione.
Sostanzialmente, i gradi presenti nella linea retta sono tanti quante sono le generazioni. Parlando invece della linea collaterale, dove risiedono sostanzialmente fratelli e cugini del defunto, si computano dalle generazioni fino ad arrivare allo stipite comune. Lo stesso stipite viene invece escluso dalla linea retta.
Per fare un esempio concreto, gli zii sono parenti di terzo grado, i nonni invece appartengono al secondo. Fino al sesto grado tutti i gradi di parentela sono rilevanti e vengono presi in considerazione. Una volta superata questa soglia, ai sensi della legge nulla di tutto quello che viene dopo sarà considerato.
Successione: coinvolti anche gli adottivi.
Una caratteristica molto curiosa riguardante la successione dal padre al figlio, viene stabilita dagli articoli 566 e 567 presenti all’interno del codice civile. Stando a quanto suggeriscono queste due voci, in caso di scomparsa del padre gli succedono anche i figli adottivi, alla pari di quelli nati biologicamente da lui.
Quanto appena detto non sarà valido solamente nei casi in cui ad un genitore si ritrovino a concorrere coniuge e figli, indipendentemente dal fatto che si parli del padre, o della madre. Dunque, anche i figli adottivi potranno eventualmente beneficiare delle quote di eredità del padre (adottivo) venuto a mancare.
Come anticipato sopra, onde evitare errori burocratici bisogna seguire ogni singolo step di questa procedura in maniera precisa. Di per sé i processi burocratici, soprattutto quelli nostrani, possono essere molto lenti. I tempi potrebbero prolungarsi ulteriormente, in caso di errori di calcolo o di compilazione.
Ecco quindi come comportarsi in queste specifiche situazioni.
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