Alla Galleria SOMEDAY nello spazio di New York, 120 Walker street, 3R, NY 10013, troviamo l’allestimento di AMINA ROSS “Star with the flesh”, fino al 21 dicembre 2023 .
Amina Ross affronta con la sua creatività i sottili meccanismi di potere e il loro influsso sulla percezione e sui comportamenti sociali. Ross spazia dal video al suono, dalla performance live all’installazione fissa, con la sua narrazione non lineare lasciando libero il pensiero da forme eccessivamente analitiche.
L’artista cerca con queste variazioni indaga l’esperienza umana ed esplora le relazioni sociali nei sentimenti, nelle conoscenze carnali, nell’intimità, affrontandoli come tecnologie di sopravvivenza, vitali, e in particolare punta l’attenzione su individui queer, trans e femme.
L’altro progetto riguarda Miami, dove la SOMEDAY GALLERY è stata selezionata per essere uno degli otto TD Curated Spotlight di NADA Miami 2023, presso MIAMI 2023 Ice Palace Studios dal 5 al 9 dicembre 2023.
Curated Spotlight è una sezione speciale della fiera curata da Jenée-Daria Strand e gode dello sponsor d’eccezione TD Bank. A MIAMI 2023 Curated Spotlight metterà in evidenza otto presentazioni individuali da parte degli espositori nella sezione Gallerie della grande Fiera.
SOMEDAY per il proprio spazio presenta, dunque, RACHELLE DANG.
Ma veniamo ad un approfondimento dei progetti appena presentati.
Amina Ross con “Star with the flesh” introduce nuovi video e sculture in vetro che scavano il tema della diversità dell’esperienza umana, come sopra ho accennato, portando alla luce concetti importanti come fragilità, visibilità, violenza. Sottomissione, conservazione, isolamento e resistenza.
Al centro della mostra c’è un video in loop che intreccia frammenti di testo, suono e immagini in un tappeto digitale di introspezione socio-poetica. Una voce sussurrata narra di un corpo umano che cerca di conciliarsi nello spazio e nel tempo gravato dall’oppressione della propria gravità. Come dice la stessa Ross: “Star with the flesh fa i conti con i chili. La massa. Ricorda quella specificità. Questo richiede di nominare la gravità- gli impatti della gravità sul tuo corpo pesante. In questo momento, senza conoscere riposo. Accettare la densità.”
Successivamente il video si trasforma e mostra un mondo distorto formato da scansioni architettoniche in 3D che sono tratte dai percorsi quotidiani di Amina.
Il tema del supporto strutturale e psicologico Amina lo affronta con le sculture in vetro. Le forme sfumate e bombate assomigliano a frammenti di corpi e edifici sospesi su armature metalliche. Si tratta di una metafora visiva che e salta la densità dell’esistenza corporea e la fragilità dell’esperienza vissuta.
Oltre al rapporto di interconnessione tra le sculture e il video Amina Ross fa riferimento a “De Rerum Natura” di Lucrezio come fonte di ispirazione per l’uso del vetro come medium. Nel testo, Lucrezio descrive le immagini come film traslucidi che si riflettono sugli oggetti e fluttuano nell’aria. Transitori e stratificati essi –escono dalle cose, scivolano e se ne vanno-si frammentano, si rompono quando colpiscono una roccia o un pezzo di legno, ma a volte passano attraverso certe sostanze, come il vetro, spiega l’artista che attraverso questa lettura concepisce il vetro come un portale percettivo, una lente mediatrice in gradi di chiarire o distorcere.
Ross non si aggrappa a meta-narrazioni, ma celebra invece la molteplicità e la transitorietà come forma e canale per il cambiamento.
Amina Ross ha conseguito una laurea in Belle Arti presso l’Art Institute di Chicago e un master in Belle Arti presso la Yale School of Art, dove ha ricevuto la borsa di studio Katherine Beinecke Michel e il Premio Fannie B. Pardee in scultura. Il loro lavoro è stato esposto presso l’Hessel Museum of Art (Hudson, NY), il Tang Teaching Museum (Saratoga Springs, NY), Sentiment (Zurigo, CH), Wave Hill (Bronx, NY), The Luminary (St. Louis, MO), Iceberg Projects (Chicago, IL), M23 (New York, NY) e Centro De Cultura Digital (Città del Messico, MX). Nel 2023 sono stati un artista in evidenza al 68° seminario annuale Flaherty Film: Queer World Mending. Le residenze includono: Estelle Lebowitz presso Douglass College, Rutgers; Fire Island Artist Residency; Lower East Side Printshop; Skowhegan; Wave Hill,; Abrons Art Center e Harvestworks. Come educatore, Ross affronta l’aula come un luogo dove può co-creare un’agenzia critica con gli studenti. Ha insegnato al Museum of Contemporary Art di Chicago, alla School of the Art Institute of Chicago, alla Rhode Island School of Design, alla Parsons School of Design, al New School e al Vassar College.
Entriamo adesso nel particolare progetto di Rachelle Dang per NADA Miami 2023.
Dang è una artista ed educatrice di New York che si occupa delle eredità ambientai del colonialismo. Le sue sculture e i suoi progetti multidisciplinari esaminano storie intrecciate e complesse connessioni ambientali, unendo fatti storici, ricerca botanica, memoria generazionale e allusioni poetiche.
Per la fiera DANG reinterpreterà un’installazione inm corso intitolata “Botanica Ancestrale”.
L’installazione composta da vari materiali come cemento, rame , legno, ceramica e vernice, ed è a pavimento. Riflette l’esplorazione contifnua dell’artista sull’impatto coloniale sia sulle persone che sulle piante, in particolare nell’area del Pacifico sud-occidentale. La disposizione si ispira alla posizione reale della casa familiare di Dang a Honolulu, nelle Hawai.
Il diverso materiale allude a temi caratteristici del credo artistico di Dang, come l’occupazione, il territorio, l’allocazione economica, il possesso e lo spoglio dei popoli indigeni dallo spazio pubblico, esplorazione che compie con la ricerca ma anche attraverso la rete della propria memoria.
Dice l’artista: “…ho ricostruito parte della fondazione della casa della mia famiglia sul pavimento di cemento del mio studio a New York. Vole vo allineare e riconoscere due mondi molto diversi. Questa piattaforma ibrida mi ha permesso di chiedermi come i progetti storici siano letteralmente portati a casa, come possono essere attualizzati nel mio mondo e nella presenza dello spettatore. Il piano terra della mia casa, incluso il mio letto, è stato costruito interamente con blocchi di cemento, dal pavimento al soffitto, -conosco la sua texture da quando ero bambina e tracciavo i bordi dei blocchi di cemento dipinti con le mia dita e i piedi….ho posizionato una seconda scatola di rame nel punto di intersezione di tre pareti di blocchi di cemento, evocando la base di una colonna. Volevo che l’effetto patinato variegato creato da sale, aceto, torcia e zolfo evocasse antiche mappe e topografie geologiche…”
Rachelle Dang (nata a Honolulu, HI) è un’artista con sede a Brooklyn e una borsista NYSCA/NYFA in Craft/Sculpture (2023). Le commissioni di arte pubblica di Dang includono Lighthouse Works,Fishers Island (2023), e Socrates Sculpture Park, Long Island City (2019–20). Ha esposto alla Nino Mier Gallery, Glassell Park (2023); Cornell University, Ithaca, NY (2022); Someday, New York (2021 (2019); Haverford College Art Galleries, Philadelphia (2019); Hawaii Pacific University, Kaneohe (2013),e all’Honolulu Museum of Art, Hawaii (2011 Biennial). Le sue residenze e borse di studio includono Lower Manhattan Cultural Council Workspace (2022–23); Museum of Arts and Design (Borsa di studio 2022); Yaddo (2021); il programma Artist Studio di Smack Mellon (2019–20); Shandaken: Storm King Art Center (2018); e Cooper Union (2018). Dang ha conseguito il suo MFA presso Hunter College, CUNY, e il suo BA presso Wellesley College. È Critico presso la Yale School of Art.