Si, avete capito proprio bene: sarà l’industria del lusso, in particolare quella della moda, a trascinare l’economia di questo 2023.
I fenomeni di recessione, stagnazione o stagflazione non dovrebbero, secondo le stime, intaccare il settore del lusso in quest’annata: il mercato non solo si è ripreso, ma si sta espandendo, passando dai 400 milioni di consumatori registrati nel 2022 ai 500 milioni previsti entro il 2030.
Un trend di crescita, quindi, che non si esaurisce nel breve ma che offre respiro anche a medio e consente di allungare uno sguardo, carico di ottimismo, sino alla fine del ventennio.
I consumatori del lusso 2023? La Generazione Zeta
Sono loro gli innesti vitali del mercato del lusso a partire già da questo 2023, con primo e particolare riferimento alla moda. Hanno fatto capolino già negli anni scorsi e guidano il mercato fin dal 2022: lo hanno influenzato e condizionato con modalità di acquisto più smart e con un approccio, soprattutto per quanto riguarda la moda, che alterna l’attitudine green al fast fashion. Dalla creazione di nuove tendenze stilistiche, fino a condizionare le macro-tendenze di consumo. Un rapporto di Bain & Co. – Altagamma, uscito a fine 2022, rileva in modo inequivocabile che, nel prossimo futuro, i consumi della Gen Z (i nati tra il 1997 e il 2012) e quelli della successiva Gen Alpha avranno una velocità di crescita tripla rispetto alle spese delle generazioni precedenti.
Infatti, il rapporto sottolinea come i post-Millenials si avvicinino precocemente agli acquisti di lusso, intorno ai 15 anni. Ovvero, dai 3 ai 5 anni in anticipo rispetto alla generazione precedente. Sono quindi loro, i ragazzi, a ridisegnare il mercato, condizionando in ogni aspetto il mercato dei beni di lusso, sia sotto il profilo strategico sia dal punto di vista estetico.
Due tendenze contrapposte. Sostenibilità e greenwashing …
Il problema è il possibile corto circuito, rappresentato da due orientamenti contrapposti. Da un lato, una forte spinta ai consumi sostenibili ed ecocompatibili, con grande attenzione alle materie prime impiegate nei cicli di produzione, che si preferiscono a minor impatto ambientale. Questa tendenza spinge all’acquisto di beni di lunga durata, con grande impiego di attività artigianali e, comunque si propone di alimentare anche il mercato del ri-uso o del second hand. E la tendenza è davvero forte, visto che anche molte maison del lusso si sono lanciate nel re-sale certificato.
… Oppure largo al Fast Fashion
Lusso 2023, uno scatto della capsule Vault altitude (courtesy Gucci/Vault)
A tutto questo, si contrappone il fast fashion che spinge all’iperconsumismo e, di conseguenza, alla sovrapproduzione con i brand, soprattutto della moda, che sfornano capsule collection a velocità vertiginose: perché il fast fashion non lascia scampo, chiede continue novità in grado di soddisfare i capricci volubili di una massa di acquirenti condizionati dai social.
La sfida, già cominciata e tutta da giocare, sarà riuscire a trovare un equilibrio e a spezzare il nodo gordiano in cui sembra che il mercato si stia incastrando.
Di certo, il mercato del lusso non vede riduzioni e, per questo 2023, potrebbe trainare l’economia dell’intero pianeta con previsioni che si spingono fino a un +10%.
Il Medio Oriente e il Sud Est Asiatico le nuove frontiere
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