La digitalizzazione è una sfida e un’opportunità per le piccole e medie imprese (PMI) italiane, che devono adeguarsi alle nuove esigenze del mercato e della società.
L’uso delle tecnologie digitali può migliorare la produttività, la competitività e l’innovazione delle imprese, ma richiede anche investimenti, competenze e una visione strategica.
Per misurare il grado di digitalizzazione delle PMI, l’UE ha introdotto il Digital Intensity Index (DII), un indicatore che valuta l’adozione di 12 diverse tecnologie digitali, tra cui il cloud computing, l’intelligenza artificiale, l’e-commerce e la fatturazione elettronica.
Nel 2023, il 60,7% delle PMI italiane ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale, adottando almeno 4 delle 12 tecnologie considerate.
Si tratta di un risultato superiore alla media UE (57,7%), ma ancora lontano dall’obiettivo del 90% fissato dalla strategia Europa Digitale 2030.
Tra le imprese con almeno 10 addetti, l’Italia si distingue per il ricorso al cloud computing (61,4%, contro il 45,2% della media UE) e alla fatturazione elettronica (97,5%, contro il 38,6% della media UE), grazie anche agli obblighi normativi imposti dal governo.
Tuttavia, le PMI italiane sono ancora in ritardo nell’utilizzo di software gestionali integrati (47,9%, contro il 48,7% della media UE) e nella condivisione elettronica dei dati con i fornitori o i clienti (13,6%, contro il 23,5% della media UE), che sono elementi chiave per l’efficienza e la collaborazione nella catena del valore.
Inoltre, la mancanza di competenze digitali è il principale ostacolo all’adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale (IA), che sono considerate un fattore di innovazione e competitività. Il 55,1% delle imprese che hanno valutato l’utilizzo delle tecnologie IA ha rinunciato a farlo per la scarsità di personale qualificato.
Per favorire la digitalizzazione delle PMI, è quindi necessario intervenire su più fronti: incentivare gli investimenti in tecnologie digitali, promuovere la formazione e l’aggiornamento delle competenze digitali, sostenere la diffusione delle buone pratiche e delle soluzioni innovative, armonizzare le normative e le regole a livello europeo.
Quali sono le competenze digitali più importanti per l’Italia per il 2024?
Le competenze digitali sono sempre più essenziali per il successo professionale e personale nell’era digitale. Secondo una ricerca di Kaspersky[^1^][1], più della metà degli italiani ha deciso di cambiare le proprie abitudini digitali per il 2024, con l’obiettivo di migliorare la propria sicurezza, privacy e produttività online. Tra le competenze digitali più importanti per l’Italia per il 2024, possiamo citare:
- Comunicazione virtuale: la capacità di comunicare efficacemente e in modo appropriato con diverse persone e contesti attraverso i canali digitali, come le videochiamate, le chat, i social media e le email. Questa competenza è fondamentale per il lavoro a distanza, la collaborazione e la creazione di relazioni di fiducia.
- Knowledge networking: la capacità di creare, gestire e sfruttare le proprie reti di conoscenza online, utilizzando strumenti come i motori di ricerca, le piattaforme di apprendimento, i blog, i forum e i social media. Questa competenza permette di acquisire, condividere e applicare informazioni rilevanti e aggiornate per il proprio sviluppo professionale e personale.
- Digital awareness: la consapevolezza dei rischi e delle opportunità che il mondo digitale comporta, sia per sé stessi che per gli altri. Questa competenza implica la capacità di proteggere la propria identità, i propri dati e i propri dispositivi online, nonché di rispettare le norme etiche e legali relative all’uso delle tecnologie digitali.
- Self empowerment: l’autonomia digitale, ovvero la capacità di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali per raggiungere i propri obiettivi personali e professionali. Questa competenza richiede la capacità di autovalutare le proprie competenze digitali, individuare le proprie lacune e bisogni di apprendimento, e ricercare e utilizzare le risorse e i servizi digitali più adatti.
Come acquisire le competenze digitali per l’intelligenza artificiale
Per acquisire le competenze digitali per l’intelligenza artificiale, è necessario avere una buona conoscenza di base dell’informatica, della matematica e della statistica. Inoltre, è utile apprendere i principi e le tecniche dell’IA, come ad esempio le reti neurali, gli algoritmi genetici, il machine learning, il deep learning, il natural language processing e la computer vision.
Il nostro invito è di non esitare nell’approfondire le diverse risorse online, come corsi, libri, video e blog, che possono aiutare a studiare l’IA in modo autonomo o guidato.
Fonte di Redazione per l’articolo: Sito ISTAT