Davide Barzi, nato nel 1972, è scrittore, saggista, sceneggiatore e storico del fumetto.
Ha collaborato con diversi editori, tra cui Sergio Bonelli Editore, per Dylan Dog, Martin Mystère, Nathan Never, ecc., Edizioni BD, Panini Comics e con diverse riviste legata al mondo dei fumetti e dell’illustrazione tra cui Il Giornalino, G Baby.
Ha pubblicato dei saggi su Giorgio Gaber e su Jannacci, con il disegnatore Oskar ha creato la serie NoName e per ReNoir Comics ha realizzato la serie di Don Camillo, il corrierino delle famiglie e Padre Brown.
Sono solo alcune delle realizzazioni di Barzi, che continua a sperimentare e studiare scrivendo a 360 gradi nel mondo del fumetto e non solo.
Inutile elencare i numerosi premi che ha ricevuto in carriera, citiamone solo due su tutti il Premio Pierlambicchi per la miglior storia umoristica e il Premio Franco Fossati come miglior saggio sul fumetto.
Sarà ospite atteso alla 22° edizione del Lucca Comics che si svolge in questi giorni. In edicola di Igor, a Pistoia, nei giorni scorsi Davide ha conversato con Igor Beneforti e Pierlugi Gaspa e ha dialogato con un pubblico di attenti appassionati di fumetto.
Come nascono le tue idee migliori Davide?
A tavola, a Reggio Emilia con il mio editore.
Risponde un divertito Barzi che emerge dalle pile delle sue collane collocate in edicola per l’occasione.
Cosa ci hai portato di nuovo?
Vorrei proporvi il redazionale del numero 5 di ‘Lo sconosciuto’, dove troverete chicche fumettistiche, foto, rivelazioni e making off del fumetto di Magnus. Inoltre, non dovrei dirlo…ma la serie ‘Lo sconosciuto’ non termina con il n. 6….
Per chi non lo conoscesse “Lo Sconosciuto” è una serie a fumetti avventurosa per adulti incentrata sull’omonimo personaggio che venne ideata e realizzata da Magnus dal 1975 al 1996, anno della morte dell’autore. Un vero capolavoro del fumetto italiano tornato ad opera di Editoriale Cosmo in una collana che ripropone la stessa grafica degli anni 70 con una differenza: l’apparato redazionale in coda all’albo curato da Davide Barzi.
Davide non puoi spendere due parole sulla magnifica collana di Don Camillo.
Per realizzare questo progetto abbiamo avuto bisogno della collaborazione della famiglia Guareschi che ha messo a disposizione i documenti di Giovannino Guereschi che ha creato il personaggio amato e noto in tutto il mondo. Lo scopo era di rimanere il più possibile vicini all’idea del suo autore e discostarsi dalla conosciutissima serie tv.
La serie nata per ReNoir nel 2010 su idea di Giovanni Ferrario ha visto coinvolti tanti disegnatori ma sul numero 10 abbiamo avuto il piacere di avere due eccellenze come Claudio Villa e Giampiero Casertano.
È stato facile avvicinarsi a un personaggio così?
All’inizio ero molto scettico e facevo una certa fatica a pensarlo, ma poi sono stato molto felice di averlo realizzato. Una delle maggiori difficoltà veniva dallo scostarsi, volutamente, dalla serie televisiva, di cui Guareschi non era contento.
Don Camill0 nasce come una serie di racconti e parla del dopoguerra, racconta l’Italia alle prese con una democrazia appena nata.
Abbiamo iniziato a lavorarci nel 2010 ma la collana è uscita con il primo volume solo nel 2011.
Oggi ha un successo planetario. È stata distribuita perfino in Corea del Sud.
Un altro tuo progetto ambizioso e di successo è ‘Il Cuore di Lombroso’. Perché parlare di un personaggio tanto scomodo?
È un progetto personale a cui ho pensato molto. Mentre lavoravo alle altre pubblicazioni avevo nella mente questo personaggio.
Forse non tutti sanno che Paola Lombroso, la figlia, è stata la fondatrice de ‘Il Corriere dei Piccoli’ ed ecco che tutto si lega al fumetto.
Esiste anche un museo di Lombroso a Torino che raccoglie tutti gli strumenti di Lombroso, i teschi che studiava, le raccolte delle fotografie. Un Museo che è stato per molti anni chiuso, ma poi con l’interessamento dell’Università di Torino, nel 2010 è stato riaperto.
Per le storie ho creato dei veri ‘pastiche’ dove eroi e personaggi storici si mischiano a personaggi di fantasia.
Il salotto di Lombroso era un ambiente culturale in cui si trovavano grandi personaggi, tra cui Tolstoj e Edmondo De Amicis.
La scelta del disegnatore e trovare un editore disposto a pubblicarlo ha richiesto molto tempo, ma ne valeva la pena, sono molto contento del risultato. E il tutto esaurito dei volumi mi conforta…
Davide, voci di corridoio vi parlano di una collaborazione con ZAGOR?
Non so nulla. Non ci sono novità editoriali. Quello che posso dirvi è che farò presto un incontro con Moreno Burattini, responsabile della collana di Zagor, poi si vedrà….