In occasione della 70esima edizione del David di Donatello, il regista Pupi Avati riceverà un riconoscimento per la sua straordinaria carriera.
Il mondo del cinema è costituito da tante persone che lavorano per dare vita a qualcosa di straordinario. Artisti e tecnici che mettono il loro talento al servizio della collettività per emozionare il pubblico. Il panorama cinematografico italiano vanta nomi che si sono distinti nel corso degli anni per il loro impegno. Registi, sceneggiatori, attori, costumisti che hanno contribuito alla realizzazione di film avvincenti e con standard qualitativi elevati.
A partire dalla metà degli anni 50, l’Accademia del Cinema Italiano ha istituito il David di Donatello, un riconoscimento speciale da assegnare in diverse categorie che riguardo il comparto cinematografico. La cerimonia di premiazione si tiene ogni anno nel mese di maggio a Roma.
David di Donatello andrà in onda su Rai Uno
Il 7 maggio si svolgerà la cerimonia di consegna dei David di Donatello. L’evento, che andrà in onda su Rai 1, sarà condotto da Elena Sofia Ricci e Mika. Come ogni anno, per ogni categoria in gara sono stati proposti cinque candidati. Fra la cinquina sarà poi scelto l’artista a cui affidare il riconoscimento. Tuttavia sono stati stabiliti dei David speciali da attribuire ad alcuni nomi influenti del panorama cinematografico italiano. In primis “il David dello Spettatore” andrà al film Diamanti di Ferzan Özpetek, mentre il David come Miglior Film internazionale andrà alla pellicola “Anora” di Sean Baker. Annunciato anche il Premio alla Carriera ad Ornella Muti, che da poco ha festeggiato il suo settantesimo compleanno.
David alla Carriera al maestro Pupi Avati
L’Accademia del Cinema Italiano ha deciso di conferire il David alla Carriera a Pupi Avati, regista e scrittore di grande fama. Classe 1938, Avati esordisce nel mondo del cinema sul finire degli anni 60. Prima gli studi in scienze politiche, poi arriva la strada del jazz che, però, non sente sua. In seguito, per quattro anni, lavora come rappresentate della Findus. Seppur a distanza, è Federico Fellini a trasmettergli la passione per la settima arte. Colpito dalla visione del film 8½, comprende di voler fare il regista.
Nel 1968 ottiene, grazie ad un misterioso donatore, i finanziamenti per girare i suoi primi film: “Balsamus e gli uomini di Satana” e “Thomas e gli indemoniati”. Seguiranno grandi successi come: “Noi tre”, “Impiegati”, “Festa di laurea”, “Una gita scolastica”.
“Grande autore e affabulatore, ha raccontato il tempo perduto della provincia, con le sue pigrizie, le ferocie e gli spaventi, il soffio spaventoso dei mostri immaginati da ragazzo nelle campagne, ma anche la voglia di riscatto e lo slancio nell’inseguire i propri sogni”, dichiara la presidente e direttrice artistica del David di Donatello, Piera Detassis.