Dal 15 dicembre e per la durata di un anno gli Scavi di Pompei ospitano la mostra dedicata alle vite comuni degli abitanti delle zone colpite dalla disastrosa eruzione del Vesuvio.
Un viaggio ideale nelle abitudini di vita degli abitanti di Pompei prima della storica eruzione del 79 d.C. attraverso un percorso speciale all’interno di uno dei siti archeologici più importanti del mondo, gli Scavi di Pompei. Questo e tanto altro è la mostra intitolata “L’altra Pompei – Vite comuni all’ombra del Vesuvio“, un percorso espositivo diviso in 7 sezioni e comprendente oltre 300 reperti che svelerà le attività quotidiane, l’alimentazione, i costumi ed i divertimenti della civiltà di quell’epoca lontana. L’iniziativa, arricchita da tre installazioni multimediali, racconta tra le altre cose anche il rapporto dei pompeiani con la dimensione religiosa e con il mondo ultraterreno.

I resti delle strutture residenziali emersi dagli scavi rivelano che la maggioranza della popolazione locale abitava in case costituite da pochi ambienti e raramente possedevano un atrio centrale. In particolare, recenti lavori, avviati nel 2021 ed ancora in corso, hanno portato alla luce quella che è stata denominata la stanza degli schiavi: in essa è possibile scorgere uno dei giacigli composto da una brandina con rete di cordini che è stata inserita tra i reperti visionabili nell’ambito della mostra.
Tra le componenti caratteristiche della vita a Pompei vi era senza dubbio l’alimentazione, che spesso veniva utilizzato come indicatore della fascia sociale alla quale si apparteneva. Le classi povere consumavano principalmente il pane, perlopiù da solo ed in quantità modeste, oppure combinato ad alcuni vegetali tipici dell’alimentazione povera. Di contro i ceti più abbienti riuscivano a permettersi pranzi e cene a base di carne, pesce e cibi di certo più costosi e ricercati, come confermano alcuni affreschi che riproducono scene di quel periodo storico.

Le differenze sociali in alcuni contesti si annullavano, come ad esempio nei momenti di divertimento e svago in occasione delle celebrazioni cittadine, primi tra tutti i celebri Saturnalia. Tanto gli schiavi quanto i liberti ed i lavoratori erano soliti riempire le strade per incontrare amici e giocare a dadi, assistere agli spettacoli di farsa popolare ed ai giochi in programma nell’anfiteatro, oppure rilassarsi alle terme.
Interessante è anche la parte interattiva della mostra, accessibile scaricando l’app per dispositivi mobili My Pompeii, attraverso la quale sarà possibile tirare a sorte l’identità di un antico pompeiano in cui immedesimarsi e percorrere la sua vita nei vari ambienti del sito archeologico.
La mostra è stata inaugurata il 15 dicembre presso la Palestra Grande degli Scavi e sarà possibile visitarla fino a dicembre 2024.