Cogliamo l’occasione della imminente apertura della mostra “L’illusione. Storie di ordinaria dipendenza”, che si svolgerà il 1° dicembre, presso i Magazzini del Sale a Siena, un nuovo lavoro del collettivo TerraProject Photographers, per conoscere meglio il loro percorso di uomini e artisti.
Il pluripremiato collettivo di fotografi TerraProject e il Dipartimento di Giurisprudenza di Siena hanno sviluppato una ricerca multidisciplinare sul tema della lotta all’usura e al Disturbo da Gioco d’Azzardo. I risultati di questa collaborazione verranno esposti in mostra da TerraProject Photographers, con installazioni composte da fotografie, e si propone di raccontare e riflettere su questo tema così importante e vicino a molti cittadini.
Il Disturbo da Gioco d’Azzardo in Italia è purtroppo in costante aumento; secondo le ultime rilevazioni sono circa 1,3 milioni le persone che ne sono dipendenti. La narrazione si sviluppa attraverso tre temi principali. Al centro emerge la profondità delle problematiche legate alla dipendenza da gioco, raccontate attraverso le esperienze personali di ex giocatori.
Con il linguaggio che lo caratterizza il collettivo TerraProject affronta poi un secondo tema legato all’interazione tra paesaggio urbano e i luoghi del gioco. Un percorso fotografico che mostrerà attraverso stampe fine art in grande formato e collage visivi, le nuove cattedrali del gioco d’azzardo inserite nel paesaggio delle città contemporanee.
Il terzo tema proposto, attraverso fotografie e un’installazione materica, provoca riflessioni su come i cittadini siano costantemente a contatto con il linguaggio di marketing dei prodotti di gioco d’azzardo nei luoghi più comuni.

Il 1° dicembre a completamento della tematica si svolgerà dalle ore 9.00 presso il presidio Mattioli dell’Università degli Studi di Siena, il convegno dal titolo “Il gioco di azzardo: una prospettiva multidisciplinare” https://www.congressi.unisi.it/gambling.
TerraProject Photographers
«: Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini e Rocco Rorandelli. Ad accomunarli dal 2006 non è solo la passione per fotografia e video, ma anche la scelta dei contenuti e del linguaggio che rende distintive le loro narrazioni visive. Potete visitare il loro sito in : www.terraproject.net
Incontriamo Rocco Rorandelli del Collettivo TerraProject Photographers per un approfondimento sul loro impegno e la loro arte.

Rocco, come nasce e si sviluppa il collettivo TerraProject Photographers?
Il collettivo Terra Project Photographers nasce nel 2006 dall’incontro di fotografi documentaristi con un interesse condiviso per l’esplorazione di tematiche sociali e ambientali, focalizzandoci su questioni globali e locali. Nel corso degli anni, il collettivo si è sviluppato attraverso progetti di gruppo, mostre e pubblicazioni, consolidando la sua presenza nel panorama fotografico internazionale.
Come è nata la collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Siena?
Collaboriamo da anni con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena, che crede nel valore delle immagini nel raccontare tematiche sociali ed economiche. La ricerca svolta dal Dipartimento fornisce un quadro importante per comprendere il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, e la nostra collaborazione mira a portare queste tematiche alla luce attraverso il linguaggio visivo della fotografia e del video.

In base alla ricerca del Dipartimento, il fenomeno del gioco d’azzardo quali fasce di età colpisce maggiormente?
Secondo la ricerca del Dipartimento, il fenomeno del gioco d’azzardo colpisce tutte le età, sia uomini che donne.
In che modo una mostra come la vostra, di immagini, testimonianze e video, può sensibilizzare le persone su questa problematica?
Una mostra multimediale come la nostra ha il potere di suscitare emozioni e stimolare la riflessione su questioni complesse come il gioco d’azzardo patologico. Attraverso fotografie e video, cerchiamo di raccontare non solo l’esistenza del problema, ma anche le storie umane di coloro che sono stati colpiti da questa dipendenza. Vogliamo creare un impatto emotivo che spinga gli spettatori a riflettere.
Cosa si può fare in Italia a livello delle Istituzioni e delle Associazioni per arginare questo terribile tipo di dipendenza?
La lotta contro il gioco d’azzardo patologico richiede un impegno concertato da parte delle Istituzioni, delle Associazioni e della società nel suo complesso. È essenziale promuovere la consapevolezza, implementare politiche di prevenzione, fornire supporto ai soggetti colpiti e regolamentare l’industria del gioco d’azzardo per ridurne gli impatti negativi.
Quale è la storia che vi ha colpito di più a livello emozionale e quale ha colpito la vostra sensibilità di artisti?
Ogni storia che raccontiamo ha una sua drammaticità, e per questo ha il potenziale di colpire profondamente. Tra tutte, la storia di Sara – di cui presentiamo un’intervista audio – ci ricorda le difficoltà che molte persone hanno nel l’affrontare la dipendenza, e quanto siano importanti il sostegno delle famiglie e il lavoro dei centri di recupero.
Quali progetti, mostre o eventi avete condotto in Italia fino ad oggi?
Il nostro percorso artistico in Italia è stato ricco di progetti significativi, mostre ed eventi. Abbiamo appena inaugurato una mostra al Museo Alto Garda di Riva del Garda, una committenza che si è posta la questione di raccontare le dinamiche della società e il rapporto con l’ambiente.
Il vostro sogno nel cassetto?
Continuare a raccontare il nostro paese, e attraversandolo nello spazio e nel tempo, riuscire a costituire un archivio della memoria che possa essere, oggi e domani, un bene condiviso.