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La convivenza di fatto comporta vari vantaggi; prima di elencarli, vediamo insieme cos’è e in cosa consiste nello specifico.

Al momento della sua nascita effettiva, la convivenza di fatto non aveva alcun tipo di supporto giuridico. Era infatti una condizione auto-regolamentata, senza che ci fossero leggi ideate per agire a sua tutela. Poi, dal 2016 al periodo attuale, le tanto desiderate e tanto attese tutele sono finalmente arrivate.

Oggi sempre più coppie scelgono questa modalità di convivenza, poiché in grado di conferire diversi vantaggi ai diretti interessati. Nonostante ci siano infatti parecchie regole da osservare, in linea di massima si tratta di una condizione decisamente favorevole.

Cos’è la convivenza di fatto?

A livello legale, una convivenza di fatto avviene tra due persone che hanno compiuto almeno 18 anni, e che sono unite stabilmente da legami sentimentali o affettivi ma non parentali o di unione civile. Non esiste dunque una definizione vera e propria, ma piuttosto dei destinatari a cui viene attribuito questo termine.

Credits foto: WilliamCho (Pixabay)

Ma per essere una coppia di fatto non basta dichiarare di esserlo. Bisogna infatti anche dimostrarlo con il rispetto di varie condizioni e linee guida. Come anticipato sopra, i due conviventi dovranno avere raggiunto almeno la maggiore età.

Inoltre, il legame affettivo della coppia non è legato in alcun modo da legami di parentela o unione matrimoniale. Ultimo aspetto non per importanza, lo stato civile dei due conviventi deve essere facilmente verificabile. Non è inoltre considerata convivenza fattuale la semplice convivenza abitativa sporadica.

Differenze con le coppie di fatto.

Per quanto possa sembrare un concetto identico, in realtà la convivenza di fatto non rende i due diretti interessati automaticamente una coppia di fatto. La differenza sostanziale tra queste due categorie non risiede nella loro tipologia di convivenza, bensì nella comunicazione (non) rilasciata al Comune.

Chi sceglie di affrontare un percorso di convivenza di fatto, per essere riconosciuto come tale dovrà comunicare al proprio Comune di residenza questa volontà, dovendo inevitabilmente adempiere a tutti i diritti e i doveri che ne conseguono. Chi invece sceglie di non comunicare ciò, è a tutti gli effetti una coppia di fatto.

Una differenza appena percettibile, ma che specialmente in Italia rappresenta in realtà una dicotomia molto comune.

Ecco i diritti e i doveri dei conviventi di fatto.

Come accennato sopra, la convivenza di fatto implica sia dei diritti che dei doveri da rispettare. In caso di reclusione penitenziaria del partner, l’altra parte potrà per esempio godere del diritto di fargli visita. Parlando invece di doveri, il convivente può essere nominato tutore in caso di disabilità maturata dall’altra parte.

Cosa molto importante in ottica futura, la separazione. Nel caso in cui i due conviventi dovessero ritrovarsi a non vivere più insieme, la “parte lesa” potrà godere del diritto di ricevere gli alimenti dall’ex convivente in questione.

Ovviamente, questo accadrà solamente nel caso in cui l’altra parte non sia in grado di badare a sé stessa o non sia economicamente indipendente. Ma la convivenza di fatto non ha solamente obblighi a cui adempiere, bensì anche numerosi vantaggi.

Convivenza di fatto: i principali vantaggi.

Per coloro che registrano la propria convivenza di fatto in Comune, esistono numerosi aspetti favorevoli di cui tenere conto. Innanzitutto, si acquisiscono tutti i diritti assistenziali verso l’altra parte. In caso di problemi di salute, infatti, si potrà visionare la cartella clinica della propria compagna o del proprio compagno.

In caso di decesso o malattia, si acquisirà inoltre il diritto di rappresentare l’altro. Si potranno infatti prendere le relative decisioni sulla disposizione del corpo, le sue modalità di trattamento e anche l’eventuale donazione degli organi.

Nel caso in cui si volesse fare riferimento all’edilizia popolare, nelle apposite domande si potrà rendere partecipe l’ente assegnatario della propria convivenza, essendo legalmente riconosciuta e registrata in Comune.

Ci sono anche vantaggi economici alla base di tutto ciò. In caso di impresa a conduzione familiare, si potrà beneficiare degli eventuali proventi dell’attività. Tutti i motivi appena elencati sono la ragione per cui la convivenza di fatto è così in voga, soprattutto tra i più giovani.

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