Milano è una delle città più ambite d’Italia: sono tanti i giovani che decidono di trasferirsi nella città meneghina in cerca di lavoro; tuttavia il costo della vita non è proprio basso.
Dove prendere casa a Milano per non spendere un capitale?
La situazione economica del nostro Paese non risulta ottimale. Nonostante un lieve aumento del tasso di occupazione, sono ancora tanti i giovani a non riuscire a trovare un lavoro stabile. Il precariato è la nuova frontiera, un limbo in cui sono intrappolato un gran numero di professionisti, anche molto qualificati. Tuttavia in Italia non basta studiare per riuscire ad ottenere un lavoro adeguatamente retribuito.
Ciò che appare evidente, inoltre, è il divario fra Nord e Sud del Paese. Se nelle regioni settentrionali la situazione lavorativa risulta più vantaggiosa, lo stesso non si può dire delle aree meridionali, dove il tasso occupazionale è ancora troppo basso. Le differenze economiche fra le due parti del Paese danno vita al fenomeno della migrazione interna. Ogni anni sono tanti i ragazzi che decidono di lasciare la propria regione d’origine, per stabilirsi al Settentrione, dove le opportunità lavorative sono sicuramente più elevate e vantaggiose. Dunque la questione meridionale è un tema ancora troppo attuale, e senza decisivi interventi da parte dello Stato difficilmente sarà superata.
Un divario che da vita ad un inevitabile spopolamento delle regioni meridionale, nelle quali si torna solo per le vacanze estive; difatti al Sud sembra essere attivo solo il comparto turistico, ma non basta a dare lavoro a tutti i giovani meridionali.
Fra le città più ambite c’è, ovviamente, Milano.
Secondo centro economico-produttivo del Paese, in cui hanno sede aziende e multinazionali importanti. Il capoluogo lombardo è una delle principali mete di immigrazione interna… Ok, ma a quale costo?
Milano fra opportunità lavorative e caro vita.
“Milan l’è on gran Milan” dicono Lelio Luttazzi e e Giovanni D’Anzi nel brano O’ mia bella Madunnina. I milanesi amano ed elogiano Milano perché è una città piena di opportunità, una città che da una seconda opportunità a tutti. Roma caput mundi e su questo non c’è dubbio, ma il capoluogo della Lombardia risulta essere il vero centro economico del Paese.
Capitale della moda, ma non solo Milano è il cuore finanziario del Paese.
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Proprio nella città meneghina ha sede la Borsa dei Valori, quinta in Europa e nona al mondo. Inoltre è anche il principale polo industriale del Paese.
Dunque in un contesto economico così favorevole non è difficile trovare lavoro sia in aziende ed industrie, sia nel settore pubblico. Nella pubblica istruzione sono tanti gli insegnanti, che non riuscendo ad ottenere una cattedra nelle regioni meridionali, decidono di valutare un trasferimento in Lombardia, in particolar modo nella provincia di Milano. Un vero e proprio esercito di laureati e non solo che ogni anni decide di fare la valigia e stabilirsi nella capitale economica. Tuttavia prima di valutare un trasferimento bisogna sempre tenere in considerazione alcuni fattori importanti, fra cui il costo della vita.
Si tratta di una città costosa, fra le più costose d’Italia. Difatti seppur il reddito pro capite è fra i più alti in Italia, ugualmente alti risultano i costi di spese ed affitti. Fare la spesa in un supermercato milanese costerà di più che altrove. Fare shopping in negozi milanesi non risulta poco esoso.
Anche sul piano immobiliare Milano non si classifica come una città accessibile. I costi degli affitti sono piuttosto elevati in particolar modo nelle zone del centro,dove un monolocale di 40 metri quadri arriva a costa più di 800 euro.
Affitti a Milano città: i quartieri più accessibili.
Dunque prendere in affitto un appartamento- anche di piccole dimensioni- a Milano risulta davvero dispendioso. In tanti, infatti, si trovano nella condizione di spendere buona parte dello stipendio per potersi assicurare un tetto. Il prezzo medio di un appartamento in affitto nel capoluogo lombardo si aggira sui 22 euro a metro quadro. Ovviamente i canoni di locazione possono subire delle modifiche in base a diverse variabili. Più si ci allontana dal centro e più il canone mensile si abbassa.
In alcuni quartieri è possibile trovare appartamenti a prezzi accessibili. A Forlanini, Ponte Lambra e Santa Giulia il canone d’affitto scende a 17 euro a metro quadro. Fra i quartieri più accessibili vanno annoverati: Rogoredo, Lambrate, Bande Nere, Inganni, Niguarda, Bigotta; dove è possibile spendere fra i 18 e i 19 euro a metro quadro, senza allontanarsi troppo dal centro città.
Affitti in provincia di Milano: i comuni più vantaggiosi.
Considerato il caro affitto alcuni dipendenti possono prendere in considerazione l’ipotesi di stabilirsi in provincia di Milano, in comuni non troppo lontani dal capoluogo. Ovviamente vanno valutate le esigenze personali e la distanza dal luogo di lavoro. Per coloro che lavorano non proprio al centro di Milano può essere un’ottima soluzione per non spendere un capitale nell’affitto di casa.
Alcuni comuni dell’hinterland milanese offrono un’ottima qualità di vita, grazie a spazi verdi ed un eccellente funzionamento dei servizi e dei trasporti. Gallarate e Legnano sono due comuni di media grandezza, il primo con una popolazione di 52.468 abitati, il secondo con una popolazione di poco più di 60.000 abitanti. Entrambi distano meno di un’ora da Milano centro ed offrono diverse opportunità di svago per il tempo libero. A Legnano il costo dell’affitto scende a 10 euro a metro quadro. Anche Rho risulta molto più vantaggiosa, con i suoi 12 euro a metro quadro. Il comune di provincia per quanto riguarda i canoni di locazione sembra essere Abbiategrasso, dove il prezzo scende 9,7 euro al metro quadro.
Dunque in provincia di Milano ci sono graziosi comuni, in cui poter godere di una buona qualità di vita, senza dover devolvere buona parte della stipendio nel costo d’affitto. Alla domanda meglio vivere a Milano città o in provincia, è impossibile dare una risposta. Bisogna tenere presenti diversi fattori personali e interpersonali, fra cui in primis la distanza dal luogo di lavoro, ma anche la propensione al pendolarismo, il desiderio di movida. Pertanto vanno ponderati pro e contro sia della scelta di vivere in città, che di quella di stabilirsi in provincia.