Proprio come per il cibo, anche per le bevande si assiste nel tempo a “cambiamenti di direzione” e ad aggiornamenti. Sia nel modo di bere che nella tipologia di drink che si preferisce.
Ci si chiede, allora, cosa si berrà in questo nuovo anno, quali saranno gli orientamenti al riguardo e cosa ci si dovrà, dunque, aspettare.
La mixology, ossia l’arte di preparare i cocktail che fa leva sulla miscelazione di alcolici con altre bevande.
Questo settore vede un aumento del trend del low alcol e del no alcol, con un’attenzione sempre più crescente per la sostenibilità dei cocktail stessi e dei prodotti adoperati, come pure per la stagionalità di questi ultimi.
Una nuova cultura del mondo dei drink si sta quindi facendo strada, ed è tutta da scoprire! Cominciamo allora ad “erudirci” sull’argomento proseguendo nella lettura, per venire a conoscenza di quelli che sono i trend cocktail del 2024.
Drink a basso contenuto alcolico ed analcolici.
Sono tante le aziende che negli ultimi mesi hanno lanciato sul mercato drink a basso contenuto alcolico o addirittura analcolici: non bisogna però pensare al “classico” mix di frutta, alcol e sciroppi dolci, quanto, piuttosto, a cocktail di gusto, che “sorprendono”, e che quindi, per tal motivo, lasceranno ancor di più il segno.
Si berrà di meno, ma in maniera migliore, una tendenza, questa, a cui hanno dato inizio le nuove generazioni, proprio con i prodotti low alcol o no alcol. E che si estrinseca pienamente nei mini cocktail, porzioni dimezzate grazie alle quali è possibile assaporare un numero maggiore di proposte senza il rischio di eccedere nel consumo.
Cocktail improntati alla stagionalità.
Come poc’anzi anticipato, un trend nel mercato delle bevande che si affaccia nel nuovo anno è quello della stagionalità dei cocktail. La cosa non deve stupire poi tanto e lasciare “interdetti”, se si pensa che già in cucina si presta cura ed attenzione all’utilizzo di ingredienti di stagione.
Ed è proprio da questa che era una tendenza già consolidata che “parte” – abbinandosi – quella di legare le drink list ai prodotti offerti dalla natura in ciascuna fase dell’anno. Drink list che, per ciò stesso, si diversificano, variando in base al singolo mese di riferimento.
La stagionalità degli ingredienti poi – dettaglio assolutamente da non trascurare – costituisce una forma di rispetto per il pianeta, che impegna anche coloro che gravitano nel settore del beverage.

Cocktail pairing.
Se prima erano considerati esclusivamente una bevanda per il dopocena, oggi invece i drink costituiscono “materia di studio” nell’ambito dell’abbinamento a piatti di carne, pesce o verdure: è il cocktail pairing, abbinamento, appunto, nella lingua inglese, una tendenza iniziata già qualche anno fa ed ora uno dei trend cocktail del 2024. Che promette una vera e propria “rivoluzione” in fatto di accostamenti a tavola, “sconvolgendo” anche quelli notoriamente “tradizionali”.
Ampliamo dunque i nostri orizzonti, andando oltre il classico abbinamento cibo-vino, con il vino rosso che si accompagna alle pietanze di carne, e quello bianco che invece si accompagna ai piatti di pesce. E diamo il “benvenuto” alla sperimentazione di nuovi drink che si affiancheranno, con i loro abbinamenti ai diversi piatti, a quelli classici e già noti.
Twist on classic.
Tra i trend cocktail del 2024 rientra anche quello realizzato con il twist on classic, tecnica secondo la quale si parte da una ricetta originale, variandola e personalizzandola in base al proprio estro. Sono due le modalità per creare un twist on classic “ad hoc”.
La prima prevede l’uso della ricetta del cocktail originale nella sua intera struttura, sostituendo solamente un ingrediente, come un liquore o uno sciroppo, così da dare al drink finale un sapore nuovo ed “inedito”, che non ci si aspetta. La seconda modalità, invece, contempla la creazione di una nuova texture servendosi di una tecnica innovativa: si possono cioè modificare completamente tutti gli ingredienti in genere adoperati, conservando tuttavia quella che è la “struttura” del drink di riferimento così come è “nato”.
Il ghiaccio come fattore di rilievo.
Perché un cocktail riesca bene, anche il ghiaccio ha il suo “peso”, un aspetto, questo, ben noto ai baristi ma ora “condiviso” anche dal pubblico dei consumatori. E la creatività è un mezzo per “rivalutare” questo “ingrediente”, che sta acquistando sempre più importanza: lo dimostra la realizzazione, da parte di aziende straniere, di cubetti di ghiaccio fatti a mano con frutta o fiori sospesi, situati in maniera perfetta al centro di ciascun cubo, come pure la creazione del ghiaccio stampato, così da renderlo immediatamente riconoscibile.

La presenza dell’intelligenza artificiale.
Intelligenza artificiale anche nei bar? Sì, ma solo come “punto di partenza”, per quel che riguarda la capacità di ideare la ricetta di un cocktail seconde le preferenze ed esigenze individuali. Il ruolo da “protagonista” è e resta sempre del barman, capace di interpretare i gusti e i desideri dei consumatori.
Diversamente, infatti, i risultati potrebbero non essere soddisfacenti, perché l’AI non è in grado di analizzare lo scenario di riferimento nella sua totalità, non dispone – in altri termini – di uno sguardo d’insieme dello stesso.