La nostra intervista al direttore generale Edoardo Imperiale.
Era l’8 febbraio 1885 quando Umberto I di Savoia, secondo re d’Italia, firmava il regio decreto che sanciva ufficialmente la nascita della SSIP, l’organismo di ricerca più antico e tra i più prestigiosi d’Italia, che oggi lavora a supporto delle aziende italiane del settore conciario con compiti di formazione, ricerca e sviluppo, analisi, controlli e consulenza.
Ed è esattamente 140 anni dopo che gli archivi della Fondazione Banco di Napoli vedono celebrare questo storico anniversario con la mostra-evento “Glove – Percorsi e storie di guanti a Napoli” visitabile fino al 21 febbraio 2025 in via dei Tribunali n.213.
Un viaggio lunghissimo che ha attraversato la storia d’Italia rappresentando un impegno costante a favore dell’eccellenza, dell’innovazione e della sostenibilità dell’industria conciaria italiana, la più importante e di successo a livello globale.
La SSIP ha difatti avuto un ruolo da protagonista assoluta nell’evoluzione dell’industria della pelle in Italia prima e nel mondo poi, divenendo un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca scientifica, tecnologica ed ambientale, contribuendo in maniera determinante alla crescita e al successo del pellame Made in Italy.
Da ben prima che le problematiche ambientali fossero così sentite a livello internazionale, infatti, la SSIP è stata pioniera nello studio di metodi di lavorazione del pellame meno inquinanti, nella ricerca di materiali sostenibili.
Una grande attenzione alle tematiche ecologiche che le ha quindi dato un grande vantaggio, consentendole di affacciarsi al nuovo millennio già al passo con quelle che sono poi diventate le più pressanti esigenze sociali ed ambientali nel mondo contemporaneo.
Questo 140° anniversario rappresenta la migliore occasione non solo per riflettere sui risultati ottenuti nel corso della lunga storia della SSIP, ma soprattutto per guardare alle sfide del futuro con rinnovato impegno.
Del resto, citando il presidente SSIP Graziano Balducci: “Vi invito a visitare la mostra ricordando questa nostra caratteristica: non è una celebrazione del passato ma un inno al futuro.”.
La nostra intervista a Edoardo Imperiale, Direttore Generale SSIP, a margine della celebrazione del 140° anniversario.
Incontriamo Edoardo Imperiale nel palazzo dell’Archivio del Banco di Napoli – Fondazione Banco di Napoli, lo stesso che ospita l’esibizione che celebra la storia della SSIP ed il suo legame con il capoluogo partenopeo.
La mostra celebra infatti la grande tradizione artigiana dei guantai napoletani che realizzavano e realizzano tutt’oggi piccoli capolavori in pelle, simbolo di eccellenza, stile e sostenibilità di un’arte che si tramanda da generazione in generazione. Iniziamo la nostra intervista con una domanda quasi obbligatoria.
Che cosa significa guidare un organismo che celebra ben 140 anni di vita?
“Significa organizzare quelle che sono le varie competenze, le complessità di un istituto che lavora per le circa 1200 concerie italiane che sono sparse tutto il territorio nazionale – ci risponde – e che meritano una grande attenzione sui temi e sulla mission della stazione sperimentale, che sono appunto la ricerca, lo sviluppo sperimentale, l’innovazione, la formazione.”
Poi, continua Edoardo Imperiale, “significa anche investire nel capitale umano, quindi con quelli che sono i dipendenti che devono essere sempre aggiornati, devono essere all’altezza delle sfide di quello che è il mercato delle industrie conciarie.”.
Un tema di fondamentale importanza è anche quello della formazione delle nuove leve per una industria, quella conciaria, che non riguarda solo il mondo dell’abbigliamento.
Il direttore generale ci ricorda infatti l’importanza di “formare dei nuovi tecnici e dei nuovi esperti che possono poi essere immessi nel ciclo produttivo sia delle aziende conciarie ma anche delle aziende che utilizzano il cuoio, quindi la moda, l’automobile, il design in genere.”.
Le concerie italiane detengono un grande primato, ci ricorda Edoardo Imperiale: “La pelle che viene fatta in Italia è un prodotto pregiato, con una esportazione a livello europeo superiore al 60% e a livello mondiale di circa il 25%.”.
“Quindi – continua – siamo leader internazionali perché c’è una tradizione millenaria, c’è una grande capacità da parte dei nostri imprenditori, c’è una sintesi tra manifattura industriale e artigianalità, sperimentazione, innovazione, ricerca, competenze, circolarità della pelle.”.
Ma i prodotti di pelle non sono da considerarsi esclusivamente a chi ama il lusso, anzi: “il termine lusso è un termine che può essere anche frainteso: si tratta di prodotti di altissima qualità, che durano nel tempo, molto sostenibili.”.
E a proposito di sostenibilità, il direttore ci ricorda che “la pelle è un materiale biologico, quindi l’industria conciaria non fa altro che recuperare un rifiuto dell’industria alimentare, lo recupera da millenni, facendo poi dei prodotti di altissima qualità.”.
Alcuni tra i distretti conciari di maggiore qualità in Italia sono in Toscana, Veneto e Campania, con la nascita della SSIP e il suo anniversario a Napoli. Qual è il rapporto della SSIP con la città partenopea?
“È un rapporto molto familiare. Siamo nati grazie a una delibera del consiglio comunale di Napoli del 1884 che poi ha portato al regio decreto del 1885.”.
“Con la nuova amministrazione, con il sindaco Manfredi – continua Edoardo Imperiale – siamo stati portati in questo grande programma che riguarda l’artigianato, quindi anche rispetto a dei programmi che il comune sta realizzando con l’Unesco, e quindi c’è una grandissima connessione con la città.”.
Il tema della mostra è “Glove – Percorsi e storie di guanti a Napoli”. Come mai questa scelta?
“I guantai napoletani sono stati sempre considerati tra i migliori artigiani del mondo per quanto riguarda la conceria, perché mettono insieme la loro capacità ad un pellame di qualità, la famosa modalità di conciare napoletano del guanto” ci risponde.
Una grande tradizione che affonda con le radici nel passato ma che guarda al futuro. “Oggi stiamo rilanciando una rete di imprese che si chiama Chiroteca”, ci dice infatti Edoardo Imperiale, che poi continua:
“l’abbiamo messa su insieme a Linea Pelle, l’importante conceria Gargiulo Leather e all’Unione Industriali di Napoli con tre guantifici napoletani: Gala Gloves, l’Artigiano del Guanto e Andreano.
Questa rete del guanto è sicuramente un passo importante per essere più attrattivi e competitivi all’estero, perché messi insieme si è più forti, si ha maggiore capacità di condividere attività di formazione, di ricerca, di lavorazione e di penetrazione nei mercati.”.
La mostra è molto ricca. Cosa possiamo citare di particolare?
“Sicuramente i manifesti degli anni ’50 che promuovevano la partecipazione ai corsi di formazione, i guanti appartenenti ai membri della famiglia Anton Dohrn, il documento originale del Consiglio Comunale di Napoli e sicuramente tanti documenti del CDA del Banco di Napoli che finanziava la ricerca.”.
Glove – Percorsi e storie di guanti a Napoli è visitabile presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli – Fondazione Banco di Napoli fino al 21 febbraio.
Inaugurata il 22 gennaio e visitabile fino al 21 febbraio dal lunedì al venerdì (dalle ore 10:00 alle ore 17:00), sabato e domenica (dalle 10:00 alle 14:00), la mostra-evento è stata promossa dalla SSIP con il sostegno dalla Regione Campania e dalla Fondazione Banco di Napoli, con il supporto di Lineapelle.
Altri prestigiosi partner sono l’Accademia delle Belle Arti di Napoli (Aban), la Fondazione Mondragone Museo della Moda e la Biblioteca ISMed del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con la partecipazione dei docenti del Dipartimento di Studi umanistici e di Scienze chimiche della Università Federico II.
L’esposizione ha visto poi il coinvolgimento della già citata Rete di Imprese Chiroteca e dell’Unione Industriali di Napoli.
Ricca di reperti, documenti, fotografie e strumentazioni tecnologiche che attraversano più di un secolo di evoluzione delle tecniche dei mastri guantai artigiani, “Glove” rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella storia della produzione dei guanti di pelle a Napoli.
Un settore specifico, forse poco noto al grande pubblico nazionale ed internazionale quando si pensa a cosa ha reso celebre la città di Napoli nel mondo, ma che in realtà ha contribuito in modo significativo all’economia e alla cultura del capoluogo partenopeo per secoli.
Quella del suo legame con Napoli è del resto una piccola, grande fetta della storia della SSIP, che da 140 anni guida le concerie italiane attraverso un percorso che ha portato le nostre industrie del settore a divenire leader a livello globale della produzione, lavorazione ed esportazione di prodotti in pelle.
Una storia di eccellenza tutta italiana da prendere a modello, quindi. Un esempio virtuoso di come l’impegno, la ricerca, l’innovazione e il rispetto per la tradizione possano portare le industrie italiane ad eccellere nel mondo, elevando la qualità di tutta la filiera produttiva della pelle, a tutto vantaggio della reputazione del Made in Italy nel mondo.