L’Incanto Millenario dei Tarocchi: Dalle Carte da Gioco agli Strumenti Divinatori.
Il 25 maggio, in occasione della Giornata Mondiale dei Tarocchi, celebriamo la lunga e affascinante storia di questi enigmatici strumenti. I tarocchi, nati come semplici carte da gioco, si sono trasformati nel corso dei secoli in potenti strumenti esoterici e linguaggi divinatori. Questo misterioso fascino ha sedotto sovrani, artisti, letterati e figure influenti del mondo politico e dell’alta società, che hanno interrogato il loro destino attraverso le enigmatiche carte.
In Italia, la tradizione dei tarocchi è particolarmente ricca e radicata, intrecciandosi con la storia e la cultura di diverse regioni. Scopriamo insieme le radici e le tradizioni dei mazzi di tarocchi più celebri del nostro Paese.
Lombardia: La Culla dei Tarocchi.
I Mazzi Visconti-Sforza: Tesori Rinascimentali.
La storia dei tarocchi inizia in Lombardia nel Quindicesimo secolo, dove furono realizzati i più antichi mazzi giunti fino a noi. Questi mazzi, destinati alla famiglia Visconti, sono noti per le loro splendide miniature impreziosite da foglia d’oro e d’argento. Tre sono i mazzi principali, conosciuti come Mazzi Visconti-Sforza:
- Tarocchi Visconti di Modrone: Conservati oggi nella biblioteca dell’Università di Yale.
- Tarocchi Pierpont-Morgan: Divisi tra la biblioteca newyorkese Pierpont-Morgan e l’Accademia Carrara di Bergamo.
- Tarocchi Brera-Brambilla: Ospitati alla Pinacoteca di Brera.
A Milano, nel cortile di Palazzo Borromeo, si trova anche la prima testimonianza pittorica dei tarocchi: l’affresco “Il gioco dei tarocchi”.

Piemonte: Innovazione e Tradizione.
La Famiglia Vergnano e il Modello a Due Teste.
Nel Piemonte, la tradizione dei tarocchi è altrettanto antica e innovativa. Intorno al 1830, la famiglia Vergnano di Torino introdusse un nuovo mazzo ispirato ai tarocchi marsigliesi. Questo mazzo si distingueva per la diversa raffigurazione di alcuni arcani maggiori e per l’uso dei numeri arabi al posto di quelli romani. Inoltre, il Piemonte è noto per l’introduzione del “modello a due teste”, che rendeva la lettura delle carte più agevole. Alcuni dei mazzi più preziosi di questa tradizione sono oggi conservati all’Accademia delle Scienze di Torino.
Veneto: Il Prezioso Mazzo Sola-Busca.
Un Tesoro del Rinascimento.
Nel cuore del Veneto, troviamo il mazzo Sola-Busca, risalente al 1491 e commissionato da un notabile veneziano. Questo mazzo è il più antico tarocco italiano giunto completo fino a noi e il più antico al mondo. Composto da 78 carte ispirate a figure del mondo classico, è conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano. Un particolare di rilievo è il 3 di spade, che influenzò Pamela Colman Smith nella creazione del celebre mazzo Rider-Waite-Smith.
Bologna: Il Misterioso Tarocchino Bolognese.
Tra Storia e Leggenda.
L’origine del tarocco bolognese è avvolta nel mistero. Alcuni lo collegano al principe Francesco Antelminelli Castracani Fibbia, altri a un mercante del Quattrocento. Con il tempo, il mazzo originario di 78 carte si ridusse a 62, dando vita al Tarocchino bolognese. A Riola, in provincia di Bologna, il Museo Internazionale dei Tarocchi celebra questa tradizione con una collezione unica di opere e mazzi storici e contemporanei provenienti da tutto il mondo.

Toscana: Le Complesse Minchiate.
Un Gioco Fiorentino del XVI Secolo.
In Toscana, i tarocchi si arricchiscono con le Minchiate, un mazzo di 97 carte nato a Firenze nel Sedicesimo secolo. Oltre ai tradizionali arcani maggiori, include le virtù teologali, i quattro elementi e i dodici segni zodiacali. Il Giardino dei Tarocchi di Garavicchio, ideato dall’artista Niki de Saint Phalle, è un parco artistico che rende omaggio a questa tradizione con 22 sculture coloratissime ispirate agli arcani maggiori.
Sicilia: Tradizioni e Varianti Locali.
Il Tarocco Siciliano.
In Sicilia, il tarocco assume caratteristiche uniche con il Tarocco Siciliano, composto da 63 carte. Esistono quattro varianti principali: il Tarocco di Barcellona Pozzo di Gotto, il Tarocco di Tortorici, il Tarocco di Calatafimi e il Tarocco di Mineo. A Catania, nel Museo Civico Castello Ursino, è custodito uno dei mazzi più antichi, risalente agli inizi del Quattrocento.

Non possiamo però non parlare dei Tarocchi di Marsiglia: Un Ponte tra Italia e Francia.
I Tarocchi di Marsiglia, pur avendo acquisito notorietà in Francia, devono le loro origini ai mazzi italiani del Quindicesimo secolo, in particolare quelli lombardi. Questo mazzo si distingue per i suoi disegni simbolici e per la standardizzazione delle carte, che lo rendono uno degli strumenti divinatori più usati e studiati al mondo.
Simbolismo e Significato.
Il mazzo dei Tarocchi di Marsiglia è composto da 78 carte, suddivise in 22 arcani maggiori e 56 arcani minori. Ogni carta è ricca di simbolismi che riflettono aspetti profondi dell’esperienza umana. Gli arcani maggiori, in particolare, raccontano un viaggio spirituale, dalla carta del Matto (che rappresenta l’inizio del cammino) fino al Mondo (che simboleggia il raggiungimento della realizzazione completa).

I tarocchi rappresentano un patrimonio culturale e spirituale di inestimabile valore, con radici profonde nelle tradizioni regionali italiane.
La loro storia, che abbraccia secoli di evoluzione, continua a affascinare e ispirare studiosi, appassionati e curiosi di tutto il mondo. La Giornata Mondiale dei Tarocchi è l’occasione perfetta per riscoprire questo affascinante universo e apprezzarne la ricchezza e la complessità.