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La cefalea porta maggiori rischi a sviluppare altre malattie, in particolare per chi soffre della cefalea chiamata ‘a grappolo’. Malattie cardiache, disturbi mentali e altre diverse malattie neurologiche.

Questi i risultati di uno studio medico scientifico pubblicato su ‘Neurology’.

La cefalea a grappolo è una particolare forma di mal di testa molto intensa e ben localizzata. Questa forma si presenta in più attacchi con una durata di settimane o mesi. Intervallati anche da periodi di remissione anche di anni.

Non si tratta di una malattia pericolosa per la salute, però può trasformarsi una malattia invalidante. E gli uomini sono più a rischio delle donne. La cefalea a grappolo si manifesta più frequentemente tra i 20 e i 40 anni, anche se può comparire in qualsiasi fascia di età.

La medicina ha riscontrato alcune cause che possono scatenare gli attacchi di cefalea a grappolo in soggetti predisposti:

  • Consumare bevande alcoliche e superalcolici
  • Anche essere esposti a odori intensi come ad esempio profumi e sostanze chimiche
  • Inoltre anche le temperature elevate possono causare la cefalea a grappolo
  • L’attività fisica
  • E anche un intenso stress emotivo può scatenare la cefalea

I suoi sintomi sono facilmente riconoscibili e si manifestano solo da un lato della testa, anche se esiste la cefalea a grappolo bilaterale, ma è piuttosto rara. I disturbi possono durare fino a 3 ore e insorgono in maniera improvvisa con un dolore molto intenso che si concentra nella zona dell’occhio e della tempia. Però può irradiarsi anche in altre parti come il collo, la fronte e la mandibola.

Lo studio è stato condotto in Svezia da Caroline Ran del Karolinska Institutet di Stoccolma e ha coinvolto circa 3.240 pazienti della cefalea a grappolo (in prevalenza uomini) tra i 16 e i 64 anni che sono stati coinvolti con 16.200 persone di controllo.

Al 92% dei pazienti di cefalea a grappolo (circa 2.977 persone) è stata riscontrata almeno una malattia aggiuntiva mentre il 78% dei pazienti senza cefalea a grappolo (circa 12.575 persone) soffre di una o due malattie. In base al sesso, lo studio ha inoltre riscontrato – nei pazienti con cefalea a grappolo – che le donne hanno maggiori possibilità di sviluppare malattie aggiuntive (96%) rispetto agli uomini (90%).

Il mal di testa non è una malattia da sottovalutare, e come afferma la ricercatrice svedese Caroline Ran del Karolinska Institutet di Stoccolma: ‹‹In tutto il mondo, il mal di testa ha un impatto incredibilmente negativo sulla qualità della vita delle persone, sia dal punto di vista economico che sociale. I nostri risultati mostrano che le persone affette da cefalea a grappolo non solo hanno un rischio maggiore di contrarre altre malattie, ma quelle con almeno una malattia aggiuntiva perdono in media un numero di giorni di lavoro quattro volte maggiore per malattia e disabilità rispetto a quelle con la sola cefalea a grappolo. Inoltre, hanno una maggiore probabilità di assentarsi dal lavoro a lungo termine››.

I giorni di lavoro persi per chi soffre di mal di testa? Secondo i ricercatori in un anno lavorativo, il numero medio di giorni di assenza dal lavoro è di 63 giorni per i pazienti che soffrono di cefalea a grappolo contro i 34 giorni delle persone che non soffrono di quella particolare forma di cefalea. E in caso di una malattia aggiuntiva i giorni di assenza dal proprio posto di lavoro diventano quattro volte superiori se confrontati con i pazienti che non soffrono di cefalea a grappolo e senza una malattia aggiuntiva.

Foto di copertina: Gerd Altmann da Pixabay

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