L’Intelligenza Artificiale sta sempre più diffondendosi in vari settori in Italia e nel mondo.
Nell’ultimo periodo sono emerse alcune area di testing specificatamente in due settori di cui sinora si è parlato poco: ristorazione ed assicurazioni.
Le sue prospettive di impiego, attualmente, sono promettenti in entrambi i settori, anche se con importanti differenze.
L’Intelligenza Artificiale nella ristorazione
Il settore della ristorazione è stato uno dei più penalizzati dopo il Covid-19, con chiusure, licenziamenti e dimissioni. Ora che il turismo è ripartito, il settore fa notoriamente fatica a trovare il personale. Turni pesanti, stipendi spesso poco adeguati, necessità di reperire un alloggio talora in località diverse da quella di abituale residenza, impiego solo stagionale sono alcuni dei fattori che motivano tale carenza. Se in Italia l’utilizzo dei robot è ancora poco diffuso, in altri Paesi, Asia in primis, si sta invece diffondendo a macchia d’olio. Anche gli USA stanno provvedendo in merito. Il robot può essere utile soprattutto in due mansioni: cameriere di sala e chef.
Il robot cameriere
L’aspetto estetico del robot cameriere è ovviamente accattivante, ed i suoi movimenti sono fluidi ed efficaci. L’interazione con il cliente avviene tramite uno schermo touch: il cliente può sfogliare il menù, ottenere informazioni, fare le proprie ordinazioni. Una serie di sensori, telecamere ed appositi algoritmi gli consentono di muoversi per il locale, evitando gli ostacoli ed adattandosi alle varie situazioni. Un sistema di riconoscimento facciale gli consente di rilevare le emozioni dei clienti. Il robot è dotato di un vassoio multilivello, ove il personale di cucina depone i piatti dopo le ordinazioni. Il robot si reca al tavolo ed avvisa i clienti tramite un segnale sonoro.
Altre mansioni del robot cameriere
Vi sono tuttavia locali che utilizzano il robot cameriere come aiuto del personale di sala per sparecchiare i tavoli alla chiusura, caricando i vassoi affinché il robot porti le stoviglie usate in cucina, oppure all’ingresso per l’accoglienza dei clienti. L’utilizzo più verosimile è per coprire la stagionalità, oppure durante il verificarsi di specifici eventi di grosso richiamo, quando la necessità di personale subisce vere e proprie impennate.
L’Intelligenza Artificiale e lo chef
La figura dello chef è una di quelle che abbinano creatività, esperienza e manualità. La sua totale sostituzione con il robot è attualmente assai difficile, ma esistono esperienze in cui il robot aiuta lo chef nell’esecuzione pratica di una miriade di operazioni, velocizzandone l’attività. Il monitoraggio umano è dunque indispensabile, ma la tempistica di lavoro ne risente in modo decisamente positivo.
Il futuro della cucina
Vi è ragione di credere che anche il settore della ristorazione dovrà progressivamente integrare le sfide del nostro tempo. Cambiamenti culturali, evoluzione del mercato del lavoro, esigenze di produttività e sostenibilità, di inclusione e personalizzazione, aspettative dei clienti. L’intelligenza artificiale potrebbe fornire ai ristoratori la possibilità di proporre esperienze multisensoriali ed immersive tramite la realtà virtuale: un plus non indifferente per il proprio locale.
L’Intelligenza Artificiale nelle Assicurazioni
Nel settore assicurativo, invece, l’intelligenza artificiale è un fenomeno più studiato e realistico. Un recente convegno promosso dall’Università La Sapienza di Roma ne ha approfondito realtà e prospettive. Valutazione dei fatti e verifica delle responsabilità, definizione del danno, quantificazione del danno e relativo processo di liquidazione sono passaggi cruciali sia per l’ente assicurativo sia, ovviamente, per il cliente. Altro aspetto fondamentale è la possibilità di velocizzare la comunicazione nei casi in cui più soggetti siano coinvolti nello stesso contesto. Esempio tipico, la medicina legale. Infine, va tenuto presente che in una società in rapido mutamento sono in continuo cambiamento anche i sinistri, con l’emersione di nuove forme di danno.
L’aiuto della tecnologia
Nel convegno di Roma è emerso che, in un contesto simile, l’intelligenza artificiale consente di processare i dati affinché un sinistro diventi più oggettivabile. È possibile storicizzare i sinistri che presentano caratteristiche simili. Avere metodologie di analisi simili per sinistri simili permette all’ente assicurativo di essere più veloce e più oggettivo nella liquidazione del danno. Sono evidenti i benefici sia per l’ente stesso sia per la soddisfazione dei clienti.
Il rovescio della medaglia
Il convegno di Roma ha evidenziato tuttavia anche i problemi che l’intelligenza artificiale pone in tutti i settori e, di conseguenza, anche in quello assicurativo. Al di là di eventuali normative specifiche, ne è emersa la necessità di non farsi trovare impreparati di fronte allo sviluppo tecnologico ed all’utilizzo, talora forse troppo entusiastico, di tali strumenti. Formazione, aggiornamento professionale, protocolli condivisi tra i diversi enti sono gli strumenti per implementare buone pratiche e circoscrivere i possibili rischi, a cominciare da quelli giuridici ed etici.
Attenzione costante
Un fattore positivo può essere anche l’attenzione e la consapevolezza circa questi fenomeni da parte di tutti i “comuni mortali” e non solo degli specialisti. Si tratta infatti di settori strategici per tutti, che riguardano la vita di tutti i cittadini e si riverberano su moltissime scelte quotidiane, anche quelle apparentemente più insignificanti.