Londra è ancora attraente dal punto di vista lavorativo nonostante la Brexit.
Ad oggi infatti sono il 40% in più, rispetto al 2016, gli italiani che scelgono la Gran Bretagna per vivere e lavorare.
Non cala infatti il numero di expat tricolori nonostante La Gran Bretagna sia uscita dalla Ue due anni fa bloccando la libera circolazione delle persone.
I dati
La città sulle rive del Tamigi continua ad accogliere un flusso di italiani grazie all’appetibilità e la capacità di attrazione.
L’Italia è infatti oggi il primo paese a Londra come nazionalità di immigrati superando la Polonia e l’India.
In base all’ultimo censimento del Office for National Statistics, risulta che nel 2021 vivevano a Londra 280.000 italiani, più del doppio rispetto a 10 anni fa, e quasi il 40% in più rispetto solo al 2016. Dati discrepanti rispetto a quelli rilevati dal Consolato Generale d’Italia, che conta una presenza di italiani di circa 490 mila persone.
L’area con la più alta percentuale di residenti non nati nel Regno Unito è Kensington e Chelsea (53%), l’area più amata dagli italiani.
L’età media della comunità Italiana è più bassa di quella nazionale, 37 anni contro i 46 della popolazione residente in Italia. I minorenni sono circa il 22%, mentre gli anziani poco meno del 10%. La maggioranza di chi lascia l’Italia per Londra è un giovane che è alla ricerca di un lavoro.
Nonostante le numerose difficoltà imposte dalla Brexit, che richiede un visto per chi emigra e il passaporto per il turista, è senza dubbio l’anima cosmopolita ad attrarre connazionali.
Il lavoro a Londra
Tra gli elementi trainanti; la maggiore meritocrazia, le migliori opportunità di lavoro, le tutele sociali, una cultura del lavoro non tossica.
L’amore per Londra è in continua crescita nonostante la recessione annunciata, l’inflazione alle stelle e la difficoltà nel trovare manodopera nel settore turistico.
Secondo l’analisi di OpenPolis, siamo l’unico Paese dell’Unione europea in cui, il salario medio dei lavoratori è diminuito anziché aumentare. A Londra, contrariamente, i salari sono più alti attirando così connazionali alla ricerca di una retribuzione congrua. Il Regno Unito è tornato infatti a puntare tutto sulla sua economia e questo significa molte e nuove opportunità lavorative.
“L’Italia si trova in una situazione difficile” racconta a Bloomberg Brunello Rosa, expat e co-fondatore della società di consulenza londinese Rosa & Roubini Associates. “C’è una mancanza di opportunità, una mancanza di posti di lavoro. E anche se il Regno Unito non sta vivendo il suo momento migliore, resta ancora più attraente dell’Italia”.
Londra è una città ricca di opportunità, offerte di lavoro, agevolazioni per le aziende.
Piccole e medie aziende, multinazionali e istituzioni di tutto il mondo notano un’esperienza professionale a Londra dando un grande valore. Il sistema privilegia il talento e le competenze professionali rispetto allo Stato di provenienza.
I settori richiesti
Tra i settori più richiesti i lavoratori del settore aeronautico; i piloti di linea, i direttori del traffico e gli ingegneri specializzati pagati a peso d’oro con stipendio annuale di circa 90mila sterline.
Seguono i CEO, Chief Executive o Managing Director, i lavoratori ai vertici di un’azienda che prendono le decisioni più importanti spesso con uno stipendio annuo di 85mila sterline.
Molto spazio lo trovano i direttori del reparto marketing e di vendita, molto ricercati dalle aziende con 80mila sterline l’anno.
Nel settore IT e telecomunicazioni, ormai sempre più essenziali in un mondo in cui ogni business ha bisogno, lo stipendio annuale si aggira attorno alle 70mila sterline.
Nonostante Londra sia una delle città più care al mondo, è una città molto veloce dove tutti vanno di corsa. Una città dove tutti vanno, tornano e ripartono, una città dalla moltissime opportunità.